Cristiano Ronaldo decide tutto: tre punti per restare in quota Champions, non altro

La grazia ha permesso a Ronaldo, già autore di un poderoso gol di testa con lo stacco e la torsione del suo repertorio esclusivo, di realizzare altre due reti

Cristiano Ronaldo decide tutto. Decide di segnare tre gol, decide di fare il fenomeno arrogante davanti alle telecamere, decide con la complicità dell’arbitro e per grazia ricevuta, di restare in campo nonostante un intervento da espulsione immediata, senza nemmeno ricorrere al Var, con la gamba tesa e alta, anzi altissima, contro il portiere Cragno in uscita.

Calvarese ha rispolverato la sudditanza psicologica, l’azione irregolare di Ronaldo non aveva malizia ma rientra nei codici da rosso, riservato ad altri calciatori di censo diverso. La grazia ha permesso a Ronaldo, già autore di un poderoso gol di testa con lo stacco e la torsione del suo repertorio esclusivo, di realizzare altre due reti, una su rigore, proprio per un fallo di Cragno, l’altra di potenza e di sinistro. Il Cagliari si è ritrovato tramortito, come lo era stato Cragno dopo lo scontro, nel tentativo di riequilibrare il risultato ha concesso spazi enormi al contropiede bianconero.

La Juventus si è presentata con un’altra invenzione del piccolo chimico Pirlo che ha schierato Danilo a centrocampo a fianco di Rabiot, disegnando la difesa a quattro, da Cuadrado a De Ligt a Chiellini ad Alex Sandro, poi uscito per il solito problema muscolare, con l’inserimento di Bernardeschi, per sbilanciarsi, poi, con quattro uomini di offesa, due sulle fasce, Kulusevski e Chiesa e in avanti Cristiano e Morata. Fatto il pieno nel primo tempo, con la complicità di Calvarese, la squadra si è puntualmente rilassata, dopo i supplementari di coppa, e ha permesso al Cagliari qualche idea d’attacco e una distrazione del solito Bernardeschi ha dato il gol a Simeone.

Pirlo ha richiamato al riposo Morata totalmente fuori partita, il giro dei cambi, tipo hockey su ghiaccio, ha creato un nuovo gioco di figurine nella difesa bianconera, il finale è stato una sagra di errori parrocchiali. Tre punti per restare in quota Champions, non altro.

Tony Damascelli