Capolista con 63 punti nella Eredivisie, con otto lunghezze di vantaggio sul PSV Eindhoven: primato sostanziale, eppure accessorio rispetto alle considerazioni che muove un’altra proporzione numerica, ossia quella tra le reti messe a segno e quelle incassate: 78 a 19, in 25 gare, venti delle quali vinte, a fronte di tre pareggi e due sole sconfitte. Sono proporzioni nette a prescindere dal livello del campionato di pertinenza, con la dovuta precisazione che negli ultimi anni la massima divisione dei Paesi Bassi è cresciuta, quanto a livello e competitività media.
Un modulo tradizionale nella disposizione, sempre futuribile nell’applicazione, quello dei Lancieri: il 4 – 3 – 3 disegnato da Erik Ten Hag, tecnico olandese, classe 1970. Ex calciatore, in un certo senso rampollo del calcio di Cruijff da calciatore, virgulto cresciuto da giovanissimo tecnico all’ombra di Guardiola, nel Bayern B. Non male il pedigree, arricchito peraltro con un crescendo di risultati anche in Champions League, negli ultimi anni.
Un mix di veterani, a cominciare dalla vecchia conoscenza romanista, “nonno” Marteen Stekelenburg tra i pali, per proseguire con il figlio d’arte Daley Blind e l’argentino Tagliafico in difesa e il serbo Dusan Tadic in attacco, miscelati con la consueta, ennesima nidiata aurea di giovanissimi già rodati sulla ribalta internazionale, tra i quali spicca l’ormai arcinoto e universalmente appetito centrocampista Ryan Gravenberch: classe 2002, gran fisico, notevole bagaglio tecnico, un modo di “pensare calcio” già improntato alla lideranza. Ah, Mino Raiola come agente, quindi deducete voi il cartellino del prezzo. Ultimo millennial in ordine cronologico tra quelli in rampa di lancio Bryan Brobbey, olandese: uno che ha fatto prima a trovare la via del gol che la maglia da titolare, letteralmente.
Va ricordato che per una omissione regolamentare, in Europa League il club aiacide non può schierare l’ivoriano Sébastien Haller, costoso ventiseienne.
Insomma: soglia di difficoltà piuttosto elevata, con l’andata in Olanda l’otto di aprile. Però stanno pensando lo stesso tra i canali di Amsterdam
Paolo Marcacci