Avevamo riposto in un cassetto certi temi per fare spazio alle notizie su covid e emergenza. Ma circa una settimana fa, quando il nuovo segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha ricevuto il via libera da parte della sua assemblea, ciò che sembrava calare nell’attenzione mediatica ha ripreso di colpo quotazioni. Temi come lo Ius soli, il voto ai sedicenni e il processo di integrazione europea, ripresi da Letta nel suo discorso al Nazareno hanno acceso e alimentato le polemiche di questi giorni.
Tanto spazio è stato destinato alla legge per l’estensione del diritto alla cittadinanza, criticata sin da subito da una parte dello schieramento politico ma anche da esperti e addetti ai lavori. Il momento che sta attraversando il Paese può conciliarsi con l’approvazione di un progetto simile?
In diretta con Mimmo Politanò e Ileana Linari, il professor Enrico Michetti ha espresso un’idea chiara sulla vera natura della proposta di Enrico Letta: “Adesso facciamo pure il mercimonio della cittadinanza italiana. Ma perché questo? Perché la cittadinanza, parliamoci chiaro, non è un processo di integrazione”.
Ecco l’intervento del Prof. Michetti a “Accarezzami l’anima”.
“Leggendo i giornali vedo che ormai l’idea dominante è quella dello ius soli. Adesso, a prescindere dallo ius soli, noi ormai siamo entrati in una visione della politica che è voto di scambio: gli 80 euro, la pensione a 50 anni, il reddito di cittadinanza. E adesso facciamo pure il mercimonio della cittadinanza italiana. Ma perché questo? Perché la cittadinanza, parliamoci chiaro, non è un processo di integrazione. Significa pensione di anzianità, reddito di cittadinanza, accesso a tutti i sussidi. E’ un mercimonio.
Io dico a questi signori che i voti, in un Paese che si vuole rimettere in piedi, non si prendono con il mercimonio o facendo la solidarietà con i soldi dello Stato. Il Paese sta cadendo a pezzi, andrebbe tutto ricostruito. Invece cosa si fa? Incamerano nuovi voti imbarcando altri sei milioni di persone. Tutto contro il lavoro.
Hanno stravolto la Costituzione. Questo è diventato il Paese delle regalie, del mercimonio, della solidarietà con i soldi dello Stato e dei buffi, dei debiti. Noi quelli li sappiamo fare benissimo. Adesso si è insediato all’interno di un partito un nuovo segretario, ma pensate a prendere i voti rilanciando il Paese, il lavoro, l’occupazione, ciò che dà dignità e non rende schiava la persona. Non fate il mercimonio di quelle quattro cose che ci sono rimaste. E’ possibile che devi venire dalla Francia e non hai un’idea in testa.
La gente ormai sta alla deriva, senza pudore! Regaliamo. E’ dello Stato? E allora si può regalare. Non è la res pubblica, la cosa di tutti che va tutelata. No, la si fa in brandelli, si fanno tanti pacchi e al primo che arriva, irregolare, clandestino, quello che vuoi: ‘tieni, c’è un pacco anche per te’. Non ci sono soldi per la sanità e facciamo buffi, andiamo in Europa.
Ma possibile che la politica si è svilita a questo punto? E’ diventata una bancarella. Prendono tutto quello che è dello Stato e lo rivendono in cambio dei voti. Della res pubblica non gliene frega niente a nessuno. Questa è l’Italia. Oggi siamo il Paese del mercimonio, il Paese che si vende tutto. E’ una follia collettiva! E tutti rimangono silenti finché non si svuota tutto”.