La cara e vecchia (in tutti i sensi) strategia del lockdown non sembra aver pagato. Se paragonati con quelli dei Paesi che non hanno tenuto una linea ferrea nell’approccio all’emergenza, i dati italiani sembrano non lasciare scampo. Oltre a essere a distanza di un anno nella stessa situazione, in termini di tasso di contagiosità e soprattutto di mortalità il Belpaese paga uno scotto carissimo.
Mentre noi siamo ancora chiusi in casa come nella primavera del 2020, c’è chi non ha mai adottato restrizioni così forti e oggi fa meglio di noi (vedi la Svezia) e chi ha già trovato il modo per curare la popolazione senza usare il vaccino (vedi l’India). Due casi di due Paesi che dimostrano come una via alternativa è possibile, ma che al momento non si sta percorrendo.
Ne è convinto anche il professor Alessandro Meluzzi che, ospite di Fabio Duranti e Francesco Vergovich, ha così espresso il suo parere al riguardo: “pensare di fermare le pandemie con i lockdown e come pensare di fermare l’aria con le dita”.
Ecco l’intervento del Prof. Meluzzi a “Un giorno speciale”.
“Tutte le pandemie funzionano così. Quindi pensare di fermare le pandemie con i lockdown e come pensare di fermare l’aria con le dita. Stiamo parlando di una fiera stupidaggine, ma da tutti i punti di vista. L’unica cosa che unica classe politica di buon senso avrebbe dovuto fare è quello che ha fatto la Svezia: lasciare che si formi progressivamente una reazione dell’unico vero vaccino, che è quello del sistema cellulare e anticorpale del sistema immunitario, alla fine continuare a lavorare e curare quelli che manifestavano dei sintomi.
Se volete vi parlo dell’India, dove il sistema è un po’ più trasparente. Dove il virus è arrivato in un sistema simile a quello della Cina, dove lo hanno fronteggiato con Ivermectina (che non costa niente), con la vitamina D e un altro piccolo blister messo in circolazione dal Governo che costa due euro. In questo momento in India, che è un Paese con un miliardo di persone in libertà, senza nessun lockdown ci sono meno problemi che in Italia. Voglio citare la Russia, dove pure c’è un vaccino e a Mosca è tutto aperto: ristoranti, scuole, bar.
L’essere umano è vittima di un meccanismo che si chiama uniformità gregaria, per la quale se un ristorante è pieno la gente ci entra, se un ristorante è vuoto la gente non ci entra. Le persone tendono a fare quello che fanno le altre persone. Nel mondo dell’uniformità gregaria è chiaro che chi dispone del controllo del Tg1, Tg2, Tg3, Rete4, Canale5, Italia1, La7, tutti i quotidiani, i grandi social network… è chiaro che non bisogna porsi delle domande sul perché le persone si adeguano al modello del gregge”.