Parole dure da parte della Senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè verso il Premier Mario Draghi in seguito all’intervento al Senato in vista del venturo Consiglio Europeo del 25 e 26 marzo
Il Presidente del Consiglio ha iniziato il discorso evidenziando l’ipotesi di una necessaria riapertura graduale delle scuole. E i ristoranti? Alberghi o palestre? I dubbi sono ancora molti, e l’opinione pubblica e politica non perde occasione per mostrare dissenso e preoccupazione per il futuro del paese. Non era forse Draghi che praticamente un plebiscito di media ci mostravano come unica soluzione salvifica?
I primi mesi non sembrano accontentare le aspettative, e così anche la Senatrice Santanchè, attraverso il suo account Twitter, non le manda a dire: “Oggi in #Senato delusione per l’intervento #Draghi. Sembrava un Conte qualunque!!”.
Ecco il suo intervento in diretta a “Lavori in Corso”.
“L’intervento di Draghi in Senato è stato molto deludente. Bastava un Conte qualunque per fare il discorso che ha fatto. Sulle aperture sì, ma forse no, e senza dire né quando né come. Dovrebbe decidere lui ma non mi sembra che il decisionismo appartenga a questo Governo. Lo abbiamo visto nel Dpcm che, a parte usare lo stesso strumento amministrativo, peggio mi sento in questo decreto cosiddetto “Sostegni”, che per me è un sostegno-carità. Di fatto ci sono ancora minori risorse di prima per quelle categorie che hanno sofferto e stanno soffrendo per le prolungate chiusure.
C’è da sottolineare che per questo scostamento dei famosi 32miliardi correva il mese di gennaio 2021. Siamo a fine marzo, questo sostegno non è ancora atterrato nelle tasche di nessuno e forse ci saranno nel mese di aprile. Il tempo non è una variabile che non agisce sulle attività imprenditoriali. La cassa integrazione abbiamo ancora lavoratori che non l’hanno presa, e se non avessero anticipato i soldi gli imprenditori, il pranzo e la cena non li avrebbero neanche messi insieme!
I provvedimenti del Governo sono assolutamente in continuità o addirittura peggiorativi rispetto ai precedenti. Anche con la questione dei vaccini, noi pensavamo che uno come Draghi facesse i fuochi d’artificio. Se in una guerra noi italiani non abbiamo le munizioni come facciamo ad uccidere il nemico che è il virus? Non abbiamo manco la cerbottana con le palle di carta. E quando si festeggia perché arrivano un milione di vaccini vuol dire che oltre il danno c’è anche la beffa!
Noi abbiamo 400-500 morti al giorno. Due mesi di ritardo parliamo di 30mila morti. Come se fosse niente. Sono 30mila vite umane, chi paga l’inefficienza? L’incapacità? E l’Europa matrigna non ha saputo fare dei contratti, delle penali. E’ questo il tema. Ma perché il Governo non guarda altro? Altri vaccini?
E’ il Presidente del Consiglio che deve decidere se aprire le scuole dopo aver sentito il suo Ministro della Salute. Io non mi aspetto delle ipotesi dal Presidente del Consiglio, mi aspetto delle decisioni che vengono prese e comunicate al Parlamento.
Noi non abbiamo tutti i dati che ha il Governo per poter decidere, ma diciamo delle cose di buon senso. Perché nulla si è fatto sui trasporti pubblici? Che abbiamo evidenza che un contagio c’è e hanno deciso invece che i ristoranti vanno tenuti chiusi. Si tratta di cambiare il paradigma ed è ciò che diciamo noi di Fratelli d’Italia. La priorità è quella di vaccinare le persone fragili e con patologie. Quando noi mettiamo in sicurezza le persone che hanno una certa età e quelle più fragili, allora siamo tutti più tranquilli. Perché se 6 su 10 che sono morti avevano oltre 80 anni – e questo ci dispiace moltissimo – quando abbiamo messo in sicurezza questa parte della popolazione, l’emergenza si riduce moltissimo”.