“Ho avuto il Covid e ho capito: impedire ai medici di curare a casa è gravissimo!” ▷ Di Giovambattista

Ormai è un dato di fatto, o poco ci manca: la strategia della “tachipirina e vigile attesa” non ha pagato. Anzi, potrebbe essere costata cara a tutti quegli italiani che hanno contratto il covid ma non hanno ricevuto alcuna visita a casa. E poi, una volta entrati in ospedale, alcuni non ne sono più usciti.

Le così tanto bistrattate terapie domiciliari, invece, continuano in molti casi a non essere utilizzate. Solo pochi medici, disobbedendo ai protocolli di cura dettati dal Ministero della Salute, hanno seguito una via alternativa e non ufficiale Sarà stata la strada giusta? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto sull’argomento ha espresso il suo parere il direttore Ilario Di Giovambattista, il quale ha giudicato il sistema sanitario di base una delle falle nel contrasto all’epidemia.

Questo il commento in diretta di Ilario Di Giovambattista

“Io un anno fa, esattamente in questo giorno di un anno fa, ho preso il covid. Non l’ho mai detto per non strumentalizzare, anche perché in quel momento io avevo anche paura. Sono stato 45 giorni a casa, sono stato male.

A distanza di un anno ho capito, avendo adesso tanti amici miei con il covid, che una delle falle è il sistema sanitario di base. Io vi dico che un conto è sentirne parlare, un conto è se ti dicono ‘tu hai il covid’. Da quel momento in poi tu vivi nell’incertezza e sei abbandonato a te stesso. Il fatto di aver deciso di non mandare i medici di base nelle case a vedere le persone per me è una cosa di una gravità assurda.

Non solo. Ancora adesso la maggior parte dei medici di base quando li chiami e ti dicono che hai il covid, ti dicono ‘un po’ di cortisone e attesa’. Io non sono un medico, ma ho capito che questa ‘attesa’ ha portato una valanga di gente negli ospedali, nelle terapie intensive, e purtroppo tantissime persone sono morte. Proprio per la vigile attesa. Una vigile attesa di qualcosa di orrendo!

Mi rattrista pensare che ci sono persone che si infettano e non succede niente. E le curano a distanza con il telefono. Questo è impossibile, questo non è umano e non è la tutela della sanità del nostro Paese. Si continua a andare negli ospedali e purtroppo a casa non ti curano. Non ti curano! Non ci viene nessuno. Se tu chiami il tuo medico non ci viene, perché qualcuno gli ha detto di non venire”.