Mi rendo conto che, in materia di economia, purtroppo è stato fatto un lavaggio del cervello nel corso dell’ultimo secolo. A partire dalla fine del XIX secolo, dal 1895, in cui fu creato un libro che è la “Psicologia delle folle” di Le Bon e poi, da lì, tutta una serie di altri argomenti che sono serviti per imbrigliare la mente delle persone nella cosiddetta economia neoclassica, che oggi è l’economia neoliberista.
Molti pensano che è l’offerta che crea la domanda, che noi dobbiamo inventare dei prodotti o che il mercato del consumismo sta in piedi perché noi facciamo nascere dei bisogni nella gente. Beh, questo modo di ragionare a rovescio è stato talmente forte per tutto un secolo, che oggi molte persone la pensano così.
Proseguo allora con la mia rubrica eretica.
Che la piena occupazione non sia più una finalità dei Governi è cosa pacifica e risaputa, accettata e sostituita da obiettivi di natura finanziaria come, ad esempio, il pareggio del bilancio pubblico o il mantenimento di assurdi e antiscientifici rapporti debito-PIL di un Paese. La disoccupazione, anzi, è considerata uno scotto da pagare, un obolo, un sacrificio pagano al dio mercato e alla dea speculazione.
Ecco, questo è un elemento centrale dell’economia umanistica. La gente mi chiede cos’è l’economia umanistica? In sintesi un’economia del lavoro, che rimette al centro l’uomo e il lavoro. Voi direte che è filosofia. Esattamente. Perché non c’è nulla di più importante della filosofia. E’ teoria? Esattamente. Perché non c’è nulla di più importante della teoria. E’ fantasia? Esattamente. Perché non c’è nulla di male a immaginare un mondo diverso. Per cambiare le cose bisogna pensare in modo diverso.
Io, come docente di strategia, tante volte spiego le definizioni di strategia, i suoi modelli.
Alle volte si pensa che si possano fare in modo diverso le stesse cose. Ma, in realtà, la vera strategia è pensare in modo diverso, per fare delle cose diverse. Allora se io dico che lo scopo di uno Stato è creare occupazione e far stare bene le famiglie, è chiaro che cambio completamente la politica economica di quello Stato rispetto a quello che dice che l’obiettivo dello Stato è mantenere l’inflazione bassa o difendere l’Euro o difendere la stabilità delle borse dei mercati.
Pensateci. Non è filosofia, è pratica.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi