Le follie europee non si placano: ecco l’unica possibilità rimasta all’Italia

Francia e Germania hanno deciso di non partecipare alla ridistribuzione dei migranti sbarcati a Lampedusa. Quasi 8 mila soltanto negli ultimi tre giorni. Si è...

Normative green e sbarchi ci strozzano, ma della tanto decantata solidarietà europea non c’è...

È sorprendente notare che gli italiani non siano ancora diventati anti-europeisti, nonostante le azioni controverse dell'Unione Europea nei nostri confronti e le politiche autolesionistiche...

Non possiamo permettere alle multinazionali di prendere decisioni che spettano alla politica

 Ho parlato recentemente dei problemi posti dalle nuove norme ESG. Fondamentalmente oggi ve ne voglio segnalare tre, particolarmente importanti dal punto di vista della critica che faccio. Primo: qual è il costo di queste normative? Chi paga? Bello parlare del fatto che le imprese debbano rispettare l'ambiente, la società e via discorrendo. Ma qual è il costo? Ecco, il costo è asimmetrico perché si parla di portatori di interesse, cioè si parla del fatto che le imprese debbano ascoltare con comitati d'ascolto tutti i portatori di interesse.Ma chi paga queste cose? Cioè il tempo dedicato, scusate, a queste questioni, ma chi lo paga? E c'è un problema qua. Il fatto metodologico, non sono stati sentiti gli imprenditori, quindi la procedura di ascolto vale per tutti, tolto per i primi destinatari di queste normative, che sono appunto gli imprenditori. Si assisterà a un teatrino della politica con audizioni parlamentari dopo che sono state fatte le cose, quindi ormai non c'è più possibilità di intervenire.La seconda critica che faccio riguarda proprio il ruolo della politica. Perché? Beh perché di fatto io leggo per esempio con stupore che si ritiene che cento grandi imprese del mondo dovrebbero riunirsi e decidere cosa pensarne di ambiente o di società. Beh, io aborro questa situazione perché mi piacerebbe poter decidere di vivere in un posto dove ambiente e società sono decisi non dalla Coca-Cola o dalla Apple, ma dai rappresentanti politici di un sistema parlamentare che io magari posso eleggere, mentre invece questa visione che cento grandi imprese del mondo decidano la politica del pianeta è una visione elitaria che mi fa tornare indietro ai tempi degli assiri babilonesi. Ci sono voluti millenni di sangue per ottenere la democrazia, questo è molto grave. La terza critica che faccio riguarda la simmetria della situazione, cioè le norme ESG sono state pensate per un sistema internazionale molto diversificato. L'Italia, per esempio, ha un sistema bancocentrico e un sistema fatto di family business delle aziende, per cui pensare di poter imporre delle norme che possono andare bene magari per un sistema di multinazionali e non per un paese che ha circa il 99% di piccole, micro e medie imprese, beh, significa avere una visione molto miope e distorta della realtà. Per cui il costo del denaro, inteso proprio come costo del capitale, potrebbe diventare asimmetrico tra l'Italia e altri paesi del mondo, quindi l'impatto di costo di queste normative potrebbe essere molto grave e penalizzante per il nostro paese. Queste sono prime tre considerazioni critiche che faccio, ce ne saranno altre.

I BRICS sanno di aver commesso un errore e ci vorranno anni per rimediare

L'unica volta che due superpotenze, in contrasto tra di loro, non erano interconnesse economicamente e finanziariamente era ai tempi della guerra fredda con l'Unione Sovietica, quando la concorrenza era soltanto militare, ma non avevano a livello finanziario quasi nulla in comune, non c'era interconnessione, motivo per cui gli apparati americani negli anni hanno potuto indurre il crollo dell'Unione Sovietica. Oggi gli apparati americani non potrebbero mai neppure immaginare di indurre il crollo finanziario della Cina, perché si porterebbe dietro il mondo. Cioè se in Cina crolla una grande compagnia che si occupa di mercato immobiliare, crolla il mercato immobiliare in Occidente.Solo adesso totalmente interconnesse. Questo non vuol dire che non siano in guerra e in contrasto tra di loro, vuol dire che ci sono delle interconnessioni finanziarie che nessuno può più sciogliere. Certo, adesso stiamo vedendo che la Russia è uscita dalla Banca per i Regolamenti Internazionali, è uscita dal sistema SWIFT, che i BRICS stanno organizzando un nuovo sistema di interscambi finanziari, che tutti gli altri paesi BRICS hanno capito l'errore che hanno fatto in passato nell'affidarsi alla Banca per i Regolamenti Internazionali guidata dall'Occidente, l'errore che hanno fatto ad affidarsi in tutto e per tutto al dollaro come valuta di riserva negli scambi internazionali. Tutto questo lo hanno capito, tant'è vero che è in atto una grossa trasformazione, ma le interconnessioni finanziarie tra le grandi multinazionali, tra i grandi gruppi bancari, dureranno per sempre, per quanto possa procedere la guerra tra i BRICS e il mondo occidentale. Non che i BRICS siano i buoni e i santi, sono sicuramente coloro che stanno creando una contrapposizione a un ordine mondiale che era diventato pervasivo, era diventato onnipresente, era diventato ingestibile. Perché era diventato ingestibile? Perché i fautori di quest'ordine mondiale, per quanto occidentali, non portavano realmente avanti né tutelavano gli interessi e i valori del mondo occidentale, altrimenti saremmo tutti schierati con loro contro l'ascesa delle nuove superpotenze.Il problema è che non hanno fatto questo, il cartello finanziario occidentale ha tradito prima di tutto i valori occidentali, questo deve essere chiaro. Perché si è creato uno spartiacque con l'inizio dell'operazione speciale di Putin in Ucraina? Si è creato uno spartiacque perché il cartello finanziario internazionale ha fatto un errore enorme, il più grande errore che potesse fare. Con la foga di mettere la Russia con le spalle al muro ha congelato i beni della Banca Centrale Russia, stanziati verso la Banca dei Regolamenti Internazionali, i conti degli oligarchi russi, facendo capire al mondo che la Banca per i Regolamenti Internazionali non è una banca centrale delle banche centrali indipendente dagli Stati, ma è totalmente dipendente dal volere degli Stati Uniti e così facendo ha creato un danno enorme, perché adesso nessuno dei paesi dei BRICS, anche quelli che dialogano, anche quelli in buoni rapporti con gli Stati Uniti, nessuno si fiderà più e il danno più grande lo hanno fatto invece con il dollaro, per questo ci vorranno molti anni rispetto a quello che vi raccontano per la dedollarizzazione.Questo è un tragitto che è iniziato perché il mondo intero, i paesi arabi, i paesi brics, si sono resi conto per la prima volta che il dollaro non è una moneta di riserva per gli scambi internazionali, è una moneta completamente gestita dal cartello finanziario che per punire i propri nemici è disposto a congelare i conti, a interrompere i sistemi di interscambio bancari, quindi tutto quello che doveva rimanere neutro anche in caso di guerra, perché si parla della moneta di riferimento per il mondo, dei sistemi finanziari adottati da tutto il mondo, quello che sarebbe dovuto sempre rimanere neutro e sempre è rimasto neutro fino all'operazione di Putin in Ucraina, improvvisamente è diventato uno strumento in mano al cartello finanziario occidentale.Questo ha aperto gli occhi non solo alla Russia, che ne è rimasta vittima di questo sistema, non solo agli alleati della Russia, ma anche a tanti altri paesi che oggi si sentono vicini agli Stati Uniti, ma che sanno benissimo che un domani potrebbero fare qualcosa che agli Stati Uniti non sta bene e vedersi congelate le proprie riserve e i propri beni, E quindi tutti quanti stanno correndo ai ripari. Correre ai ripari vuol dire creare un nuovo sistema di interscambio finanziario, vuol dire creare una nuova valuta di riserva, vuol dire riaccendere le transazioni in valute nazionali tra i diversi paesi. E questo è il più grande danno che il cartello finanziario potesse fare a sé stesso.La Matrix Europea - La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo

I paesi del BRICS fanno paura all’occidente filoamericano: stanno agendo per un mondo multipolare

Dal 2024 il gruppo dei BRICS si estenderà e comprenderà altri sei paesi. In particolare nuovi sei membri effettivi entreranno a far parte dei BRICS, cioè dei paesi disallineati rispetto all'ordine americano centrico. E questi nuovi paesi saranno l'Argentina, l'Egitto, l'Etiopia, l'Iran, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi. Fa discutere soprattutto naturalmente l'ingresso dell'Arabia Saudita, che non per caso Repubblica, rotocalco turbomondialista, voce del nuovo ordine Washingtoniano, liberal globalista, indica nel suo articolo dedicato al tema come il paese scandalo di questa alleanza, di questa unione o confederazione che dir si voglia? Ebbene i BRICS in effetti fanno paura all'occidente a trazione atlantista e lo scalpitare di Repubblica neè una delle tante prove. La auspicabilissima possibilità di un mondo multipolare infatti, cioè sottratto all'imperialismo di Washington e alla globalizzazione americanocentrica, passa necessariamente dai BRICS e dalla loro capacità di coordinarsi in funzione antiatlantista. I BRICS sono i cosiddetti stati non allineati che stanno faticosamente, e direi anche ambiziosamente, provando a strutturarsi in maniera autonoma e coesa, con un fine molto preciso.Resistere insieme, facendo dell'unione la loro forza, alla violenza dell'imperialismo made in USA. Tra gli obiettivi non secondari di questa alleanza in fieri vi è quella che è stata, a ragion veduta, definita la dedollarizzazione del mondo, vale a dire la creazione di un sistema di scambi affrancato dall'imperialismo monetario del dollaro americano. Il Brasile di Lula in particolare, come sappiamo, si è fatto portavoce di questa fondamentale istanza.Un'istanza decisiva, voglio sottolinearlo, per la genesi di un mondo realmente multipolare. A rendere ancora più ambizioso e potenzialmente efficace il progetto è la sempre crescente vicinanza ai BRICS della Cina di Xi Jinping e della Russia di Putin, che sempre più stanno provando a organizzare intorno a sé il fuoco della resistenza all'imperialismo a stelle e strisce. Questa saldatura tra la Cina e la Russia, da una parte, ei BRICS dall'altra, è ciò che più temono gli Stati Uniti, i quali sono ben consapevoli del rischio elevatissimo della perdita della loro egemonia planetaria.Bisogna autenticamente sperare nella capacità dei BRICS, con l'aiuto della Cina e della Russia, di generare un mondo multipolare o poliarchico che dir si voglia. vale a dire un mondo sottratto all'imperialismo violento di Washington, che pure si presenta ideologicamente come democrazia dei diritti umani, di sottrarsi a questa violenza e di creare un nuovo equilibrio planetario. Sembrava che con il 1989 si fosse instaurato un regime monocratico e monopolare, quello statunitense identificato de facto con la globalizzazione come americanizzazione coatta del mondo, E invece la storia, che non smette mai di riservarci sorprese e che resta dopo tutto il regno dell'imponderabile, ci ha insegnato che è possibile l'emergenza di un mondo multipolare.La vicenda dei BRICS che stiamo discutendo ne è indiscussamente la prova.Radioattività - Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro

Le multinazionali più grandi al mondo decideranno al posto nostro: ritorneremo indietro di 3.000...

Non credo che i cittadini italiani proprietari di case abbiano le risorse economiche in termini di risparmi privati per adeguarle alle nuove normative attese sulle ristrutturazioni degli edifici che dovranno ridurre impatti ambientali e fare uso di energie rinnovabili. Posso almeno affermare, a proposito di analisi di rischi, che interi borghi italiani, per non dire la quasi totalità dei piccoli comuni come dei grandi centri urbani, saranno costretti a svendere le piccole proprietà immobiliari tradizionale obiettivo di risparmio del nostro Paese a investitori speculativi esteri in grado di ottemperare finanziariamente alle nuove normative ambientali europee. Vorremmo sapere se il mondo politico italiano e le autorità abbiano pensato di fare almeno un'analisi strategica di rischio di passaggio del ruolo...

Piccole e medie imprese in pericolo: vivremo una crociata ideologica sull’ambiente

Environment,Social and Governance è una materia che sta per arrivare su tutte le imprese e anche le famiglie italiane di conseguenza e non possiamo non rilevare come l'Unione Europea abbia adottato un approccio di tipo ideologico alla materia. Più precisamente, l'ideale politico, quasi portato avanti ad ogni dichiarazione come una sorta di crociata occidentale, tende a porre l'Unione Europea come leader mondiale nella realizzazionedegli obiettivi del Patto sul Clima. La stessa Ursula Von der Leyen, presidentessa della Commissione Europea, ha avviato il pro prio mandato con il valore politico del cosiddetto Green New Deal, cioè l'accordo del Verde.Di qui sono continuati una serie di enunciati e proposizioni politiche, impattanti ad ogni livello normativo, che assumono che nel 2050 non ci siano più emissioni inquinanti sull'effetto Serra, la crescita economica sia dissociata dall'uso delle risorse naturali e nessuna persona, nessunluogo siano trascurati. Queste le ideologie alla base. Così i 27 Paesi membri hanno assunto degli impegni sull'impatto climatico, zero nel 2050, si sono impegnati a ridurre le emissioni del 55% rispetto ai valori del 1990 entro il 2030. In questa crociata ideologica si è deciso di azzerare le emissioni prodotte dalle nuove automobili entro il 2035. Ora, se è ben chiaro l'assuntoideologico ed ecologico, che sposa una delle molte teorie possibili e scientifiche, mi pare chiaro molto meno il risultato economico. Da che mondo è mondo, le imprese producono reddito, ma devono produrre reddito prima di tutto per sé.Questa crociata ideologica che sta per arrivare, anzi è già arrivata, dirà che sostanzialmente tutte le piccole, medio e in futuro anche le micro imprese, credo, dovranno rispettare questo tipo di impostazione ideologica sull'ambiente, sul governo della società e sulla società stessa. Pena? Beh, per esempio le banche non daranno più credito. e tutta la filiera sarà coinvolta, cioè se tu sei una piccola media impresa ma lavori per una grande impresa, dovrai rispettare queste norme. Se tutti dovranno rispettare questi paletti, quale sarà l'elemento differenziante delle imprese? Perché mai bisognerebbe creare per questa via più posti di lavoro e più ricchezza? 

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