Una minoranza vuole imporre nuove leggi ▷ Frajese: “Vogliono distruggere la nostra identità”
"Si inverte il concetto. Una volta c'era la maggioranza che cercava di regolare la società nel rispetto della minoranza ovviamente, oggi ci sono delle...
5G, il documento della Svizzera sulle radiazioni: i veri rischi? Ecco quali sono
Avanza il tempo, avanza anche la tecnologia. Anche se in Italia a progredire tecnologicamente, ma non solo, si fa fatica.Basti pensare che ci posizioniamo...
Vannacci, l’ipotesi del complotto non convince ▷ “Sembra sia più lui all’opposizione della Schlein”
Il libro di Vannacci continua a vendere copie e a frantumare i record, ha venduto più copie di tutto quello che hanno scritto gli...
Vannacci, Michetti spiega perché non andava destituito ▷ “I motivi di quella sanzione non...
In seguito alla notizia della destituzione del generale Vannacci dal suo ruolo di dirigente dell'Istituto Geografico Militare di Firenze in seguito alla pubblicazione del...
I paesi del BRICS fanno paura all’occidente filoamericano: stanno agendo per un mondo multipolare
Dal 2024 il gruppo dei BRICS si estenderà e comprenderà altri sei paesi. In particolare nuovi sei membri effettivi entreranno a far parte dei BRICS, cioè dei paesi disallineati rispetto all'ordine americano centrico. E questi nuovi paesi saranno l'Argentina, l'Egitto, l'Etiopia, l'Iran, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi. Fa discutere soprattutto naturalmente l'ingresso dell'Arabia Saudita, che non per caso Repubblica, rotocalco turbomondialista, voce del nuovo ordine Washingtoniano, liberal globalista, indica nel suo articolo dedicato al tema come il paese scandalo di questa alleanza, di questa unione o confederazione che dir si voglia? Ebbene i BRICS in effetti fanno paura all'occidente a trazione atlantista e lo scalpitare di Repubblica neè una delle tante prove. La auspicabilissima possibilità di un mondo multipolare infatti, cioè sottratto all'imperialismo di Washington e alla globalizzazione americanocentrica, passa necessariamente dai BRICS e dalla loro capacità di coordinarsi in funzione antiatlantista. I BRICS sono i cosiddetti stati non allineati che stanno faticosamente, e direi anche ambiziosamente, provando a strutturarsi in maniera autonoma e coesa, con un fine molto preciso.Resistere insieme, facendo dell'unione la loro forza, alla violenza dell'imperialismo made in USA. Tra gli obiettivi non secondari di questa alleanza in fieri vi è quella che è stata, a ragion veduta, definita la dedollarizzazione del mondo, vale a dire la creazione di un sistema di scambi affrancato dall'imperialismo monetario del dollaro americano. Il Brasile di Lula in particolare, come sappiamo, si è fatto portavoce di questa fondamentale istanza.Un'istanza decisiva, voglio sottolinearlo, per la genesi di un mondo realmente multipolare. A rendere ancora più ambizioso e potenzialmente efficace il progetto è la sempre crescente vicinanza ai BRICS della Cina di Xi Jinping e della Russia di Putin, che sempre più stanno provando a organizzare intorno a sé il fuoco della resistenza all'imperialismo a stelle e strisce. Questa saldatura tra la Cina e la Russia, da una parte, ei BRICS dall'altra, è ciò che più temono gli Stati Uniti, i quali sono ben consapevoli del rischio elevatissimo della perdita della loro egemonia planetaria.Bisogna autenticamente sperare nella capacità dei BRICS, con l'aiuto della Cina e della Russia, di generare un mondo multipolare o poliarchico che dir si voglia. vale a dire un mondo sottratto all'imperialismo violento di Washington, che pure si presenta ideologicamente come democrazia dei diritti umani, di sottrarsi a questa violenza e di creare un nuovo equilibrio planetario. Sembrava che con il 1989 si fosse instaurato un regime monocratico e monopolare, quello statunitense identificato de facto con la globalizzazione come americanizzazione coatta del mondo, E invece la storia, che non smette mai di riservarci sorprese e che resta dopo tutto il regno dell'imponderabile, ci ha insegnato che è possibile l'emergenza di un mondo multipolare.La vicenda dei BRICS che stiamo discutendo ne è indiscussamente la prova.Radioattività - Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro
Le multinazionali più grandi al mondo decideranno al posto nostro: ritorneremo indietro di 3.000...
Non credo che i cittadini italiani proprietari di case abbiano le risorse economiche in termini di risparmi privati per adeguarle alle nuove normative attese sulle ristrutturazioni degli edifici che dovranno ridurre impatti ambientali e fare uso di energie rinnovabili. Posso almeno affermare, a proposito di analisi di rischi, che interi borghi italiani, per non dire la quasi totalità dei piccoli comuni come dei grandi centri urbani, saranno costretti a svendere le piccole proprietà immobiliari tradizionale obiettivo di risparmio del nostro Paese a investitori speculativi esteri in grado di ottemperare finanziariamente alle nuove normative ambientali europee. Vorremmo sapere se il mondo politico italiano e le autorità abbiano pensato di fare almeno un'analisi strategica di rischio di passaggio del ruolo...
Il libro di Vannacci ha infastidito il Governo Meloni perché svela un importante piano...
Quello che più di tutto infastidisce il Governo, del caso del generale Vannacci, è che quel libro abbia fatto cadere le maschere, mostrando in...
Prigozhin eliminato: dal mancato golpe a Mosca alla ‘vendetta fredda’ di Putin
Il capo della milizia Wagner Yevgeny Prigozhin è stato 'eliminato'. È già avvenuto il riconoscimento visivo. Vari social (come, ad esempio, il canale Telegram Grey...
Sarkozy e Merkel convinsero Berlusconi a dimettersi: il secondo colpo di stato finanziario in...
Nei giorni scorsi è comparso su diversi quotidiani nazionali un articolo ripreso e presentato in forme differenti nel quale viene data la parola a Sarkozy, ex presidente francese che ha svolto una parte importantissima nella storia di Francia ed Europa. Ebbene, Sarkozy ammette che egli e la Merkel convinsero a suo tempo, correva l'anno 2011, Silvio Berlusconi a dimettersi e ad abbandonare il ruolo che aveva fino a quel momento svolto in qualità di Presidente del Consiglio Italiano. Il seguito della vicenda lo conosciamo bene ed è tristemente noto. Vi fu a quel tempo un vero e proprio colpo di stato finanziario voluto da Bruxelles. Un colpo di stato finanziario che impose all'Italia una giunta militare economica, quella del governo di Mario Monti, con tanto di riforme, lacrime e sangue firmate Elsa Fornero. Ebbene, il governo di Mario Monti, espressione diretta dell'eurocrazia dilagante e non certo dell'interesse nazionale, bensì di quello internazionale del capitale finanziario targato Unione Europea aveva un solo obiettivo: imporre le riforme volute dall'UE.
Riforme che, in fondo, miravano soltanto a riorganizzare la spesa pubblica e l'assetto della nazione in chiave schiettamente neoliberale. Si trattava insomma di imporre all'Italia un governo che non avesse alcun rapporto con il popolo che aveva votato. Silvio Berlusconi, poteva piacere oppure no, ma era pur sempre stato votato dagli italiani, aveva in qualche modo un rapporto diretto con il popolo che lo aveva votato, il governo di Mario Monti no, in quanto governo tecnico, ossia il nome pudico che viene dato alle dittature finanziarie nel nuovo millennio, il governo Mario Monti non aveva alcun rapporto con il popolo italiano e rispondeva semplicemente alle algide ragioni dei mercati e della plutocrazia neoliberale con sede a Bruxelles. Ora, la recente ammissione di Sarkozy che stiamo oggi commentando non fa altro che suffragare l'ipotesi di fondo che già altre volte abbiamo sviluppato ed espresso. Si tratta, a ben vedere, del secondo colpo di Stato subito dall'Italia in vent'anni. Il primo colpo di Stato fu manipulite, un vero e proprio colpo di Stato giudiziario, teso a demolire la Prima Repubblica, a ciò che si potesse imporre la svolta liberista richiesta dal nuovo ordine mondiale post-1989, e dunque tale da coinvolgere, dopo mani pulite, anche l'Italia.
Quell'Italia che non per caso si avviò a quel tempo alla rivoluzione liberale con messa fuori gioco della prima repubblica e passaggio alla seconda. Era anche l'anno di Maastricht il 92, era l'anno del panfilo Britannia, era insomma un anno di riorganizzazione tellurica e radicale del nostro paese. Il secondo colpo di stato fu appunto quello di ordine finanziario voluto da Bruxelles nel 2011. Ricordo ancora una scena che più di altre descriveva la situazione tragica ma non seria del momento in cui gli italiani non sembravano capireciò che stava accadendo cioè appunto un colpo di stato e anzi in non pochi casi giubilavano per la fine dell'epoca di Berlusconi senza capire che si stava inaugurando un'epoca decisamente peggiore Ricordo allora di un girotondo di donne che a quel tempo giubilavano baldanzose per la caduta di Silvio Berlusconi, convinte che finalmente per le donne si aprisse una stagione di diritti e di rispetto, proprio quando, questo è il punto tragicomico, il governo di Mario Monti si accingeva ad alzare impietosamente l'età pensionabile anche per le donne, e ciò in perfetto stile neoliberale. Radaioattività - Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro
Piccole e medie imprese in pericolo: vivremo una crociata ideologica sull’ambiente
Environment,Social and Governance è una materia che sta per arrivare su tutte le imprese e anche le famiglie italiane di conseguenza e non possiamo non rilevare come l'Unione Europea abbia adottato un approccio di tipo ideologico alla materia. Più precisamente, l'ideale politico, quasi portato avanti ad ogni dichiarazione come una sorta di crociata occidentale, tende a porre l'Unione Europea come leader mondiale nella realizzazionedegli obiettivi del Patto sul Clima. La stessa Ursula Von der Leyen, presidentessa della Commissione Europea, ha avviato il pro prio mandato con il valore politico del cosiddetto Green New Deal, cioè l'accordo del Verde.Di qui sono continuati una serie di enunciati e proposizioni politiche, impattanti ad ogni livello normativo, che assumono che nel 2050 non ci siano più emissioni inquinanti sull'effetto Serra, la crescita economica sia dissociata dall'uso delle risorse naturali e nessuna persona, nessunluogo siano trascurati. Queste le ideologie alla base. Così i 27 Paesi membri hanno assunto degli impegni sull'impatto climatico, zero nel 2050, si sono impegnati a ridurre le emissioni del 55% rispetto ai valori del 1990 entro il 2030.
In questa crociata ideologica si è deciso di azzerare le emissioni prodotte dalle nuove automobili entro il 2035. Ora, se è ben chiaro l'assuntoideologico ed ecologico, che sposa una delle molte teorie possibili e scientifiche, mi pare chiaro molto meno il risultato economico. Da che mondo è mondo, le imprese producono reddito, ma devono produrre reddito prima di tutto per sé.Questa crociata ideologica che sta per arrivare, anzi è già arrivata, dirà che sostanzialmente tutte le piccole, medio e in futuro anche le micro imprese, credo, dovranno rispettare questo tipo di impostazione ideologica sull'ambiente, sul governo della società e sulla società stessa. Pena? Beh, per esempio le banche non daranno più credito. e tutta la filiera sarà coinvolta, cioè se tu sei una piccola media impresa ma lavori per una grande impresa, dovrai rispettare queste norme. Se tutti dovranno rispettare questi paletti, quale sarà l'elemento differenziante delle imprese? Perché mai bisognerebbe creare per questa via più posti di lavoro e più ricchezza?
ESG, il sistema di norme liberticide che sta per cascare sulle nostre teste
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Giuliacci contro tutti sul clima ▷ “Entro qualche anno solo notizie farlocche”
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Molto si sta discutendo in questi giorni del caso del generale Roberto Vannacci, destituito per il suo controverso libro: "Il mondo al contrario". Nel...
Musk vs Zuckerberg: la sentenza di Contri ▷ “Uno un geniaccio, l’altro un imbecille”
"Un genio, miliardario, playboy, filantropo".E' così che si definisce Tony Stark, alias Iron Man. Un genio che ha inventato un supereroe.Un genio miliardario che...
Prof. Meluzzi spiega l’isteria climatica ▷ “Viviamo in un mondo di narrazioni programmate”
"Meteo dopo ferragosto farà ancora più caldo". Il titolo del Corriere della Sera ricalca tanti altri presenti dall'inizio dell'estate su quotidiani e tg. L'allarme...
G20, l’India invita la Russia ma esclude l’Ucraina ▷ “Le posizioni stanno cambiando”
La notizia che riporta la decisione da parte dell'India di invitare la Russia al G20 ed escludere incredibilmente, a detta di alcuni giornali italiani,...